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A una decina di minuti dalla fine di The Blob, film del 1958 diretto da Irvin S. Yeaworth Jr e con Steve McQueen tra gli attori protagonisti, il tenente Dave ferma il supponente sergente Jim Bert prima che questi entri al cinema dal quale sono appena fuggite decine di persone in preda al panico. “Non entrare Jim, non serve a niente. È la cosa più orribile che abbia visto in vita mia”. Una scena cult di una pellicola altrettanto cult che è stata omaggiata da uno dei programmi televisivi italiani più geniali e irriverenti di sempre, Blob per l’appunto, che quest’anno compie 35 anni.

Perché questa introduzione su La Panchina? Perché dopo le precedenti rubriche Le cose che non ho mai capito, Le parole sono importanti e Le cose che non farei mai inauguro ufficialmente la rubrica È la cosa più orribile che abbia visto in vita mia, intendendo per visto anche ciò che hanno visto le mie orecchie e quindi eccovi il primo appuntamento della rubrica È la cosa più orribile che abbia visto o ascoltato in vita mia.

Per l’esordio di questa rubrica vi faccio un esempio emblematico che ha battuto la concorrenza della prestazione della nazionale italiana di calcio ai campionati europei: la gente che si definisce e si ritiene di sinistra che cita il Papa è la cosa più orribile che abbia visto in vita mia e in questo caso anche ascoltato. Addirittura vederli e ascoltarli insieme li rende doppiamente più orribili, con quell’atteggiamento che ostenta sicurezza e impeccabilità nel dire la cosa più giusta, più indiscutibile e inattaccabile che si possa dire e sostenere. Con quello spirito di sobrietà, moderazione, moderazione con la parvenza della radicalità e viceversa. Come vorrebbero poterlo candidare, magari con Benigni vice.

Lo stesso livello di sensazione orripilante può essere suscitato nel caso affine in cui gli stessi spargitori di parole sante e sacrosante, capitanati da gente del Pd che ve lo dico a fare, cita quell’altra indiscutibile autorità nostrana, il Presidente della Repubblica. In ogni caso, in sostanza, entrambe le citazioni – del Papa o del Presidente della Repubblica – non meritano un riconoscimento diverso da quello di essere inserite tra le cose più orribili che abbia visto o ascoltato in vita mia.