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L’unico antidoto alla barbarie.

Forse una volta, quando ci si affacciava molto di più e per strada succedevano molte più cose essendo molteplici le interazioni tra le persone e assenti quelle tra persona e smartphone, si potevano osservare cose molto interessanti.

Bastava mettersi sul balcone per intrattenersi guardando bambini o adolescenti che giocavano, adulti che parlavano, discutevano o imprecavano contro qualcosa, macchine e motorini che transitavano con un ritmo scandito quasi ipnotizzante.

Ecco, a proposito di quest’ultimo esempio, non ci crederete ma se provate ad affacciarvi sono sicuro che potrete notare anche voi che ancora oggi qualcosa continua a succedere. Per esempio, nella strada in cui vivo si verifica la seguente dinamica che definirei molto interessante.

Dunque, il tratto di strada sul quale mi affaccio è urbano e a doppio senso. Tutto procede più o meno regolarmente, nonostante la zona di questo tratto abbia stabilmente una discreta intensità di traffico e una costante difficoltà a trovare parcheggio.

Forse anche e soprattutto per questa difficoltà succede all’improvviso che qualcuno ritenga necessario dover sostare in doppia fila e andare a far ciò per il quale lo ha fatto.

Da qui in poi è solo questione di un conto alla rovescia di pochi secondi e i clacson diventano protagonisti di quello che è a tutti gli effetti un autentico blocco della circolazione. Ciò avviene perché, in presenza del veicolo in sosta, la strada non è abbastanza larga per consentire contemporaneamente l’aggiramento dell’ostacolo e il transito dei veicoli in entrambe le direzioni.

Ebbene, sistematicamente una fila scorre e l’altra arranca e viceversa.

Come uscire da questa impasse in attesa dell’agognato ritorno del doppiofilista? Con l’unica arma possibile: la solidarietà.

Dopo il veloce passaggio delle macchine della stessa fila, un conducente solidale con l’altra fila bloccata sceglie di fermarsi con una distanza tale da permettere al dirimpettaio della corsia opposta di non rimanere fermo in eterno e con lui le decine di macchine che nel frattempo si sono accodate.

Cosa succederebbe senza questo gesto di solidarietà con il quale, con una spontanea alternanza, si ferma una volta chi viene da lì e l’altra chi viene da là? Tutti fermi chissà per quanto e clacson inviperiti che sarebbero la colonna sonora di scene simili o identiche a quelle dei film di Bud Spencer e Terence Hill.

Per non parlare del colpevole che una volta tornato verrebbe probabilmente linciato.