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Sui volantini dei supermercati

Lo devo ammettere. Sebbene, per svariate ragioni, detesti la centralità del supermercato nella società in cui viviamo, i volantini dei vari supermercati mi sono sempre piaciuti.

Ne ho appena presi un paio dalla buca delle lettere e non vedo l’ora di sfogliarli. La sola idea mi rilassa.

Li posso piegare, portarmeli nella tasca posteriore dei jeans e sfogliare ovunque.

Sul divano, in bagno o godermeli su una panchina, perché no.

Però la migliore opzione rimane su un tavolo: poter avere una base rigida sotto per mettere le X sui prodotti che dato il rapporto quantitàqualitàprezzo mi ispirano. Anche se alla fine non li compro.

Cosa mi piace di questi volantini?

I caratteri dei prezzi convenienti, a volte grandi, altre di un colore acceso, messi in risalto col prezzo di partenza più piccolo, sopra o sotto, sbarrato. Di solito già la prima pagina ti colpisce con quelle tre, quattro proposte bomba.

Poi le immagini dei prodotti, ben delineati, di diversa grandezza. Viene voglia di ritagliarli e farci qualcosa con la colla. Poi mi piace praticamente ogni sezione di appartenenza dei prodotti.

L’ortofrutta è sempre bello, anche solo da vedere e basta. La macelleria ti proietta immediatamente in una gioviale arrostuta. La pescheria ti fa dimenticare che non sei ricco e anche tutte le volte in cui hai accompagnato un amico a pescare e non avete preso neanche un pesciolino smarrito.

La gastronomia, che te lo dico a fare.. I freschi, ovvero le cose da frigo, salumi e latticini, da assaltare per le strabilianti offerte di mozzarelle, yogurt e pasta brisé.

I surgelati regnano sovrani, con quegli sfondi oceanici e altri paesaggi da sogno inscatolati.

Con la dispensa ecco merendine e biscottame vario, sfizi che ti viziano. Rischi di mangiarti l’intera pagina, rivivi anni e anni di fantastiche pubblicità tra un cartone animato e un altro, ti dimentichi la dipendenza zuccherina che ti danno e tutto quello c’è dentro.

Sull’igiene ti fermi giusto per immaginare l’inebriante odore chimico dei detersivi, viene fuori già dal foglio.

Poi ti riprendi e ti concentri sulla carta igienica a basso costo e sul sapone liquido che più sa di natura, di piante, di fiori e di robe marine. Non hai animali ma ti soffermi pure sui cibi per cani e gatti, ispirano anche quelli.

Reparto bevande, soprattutto alcoliche, c’è da perderci la testa. Tutte le bottiglie dei vini sono bellissime, anche quelle col vino non buonissimo e i distillati meritano sempre un’occhiata di rispetto.

Così come le umili e punkettone lattine che mi fanno pensare a Bukowski, all’amico che ti viene a trovare a casa e prende la lattina per lui e per te, che te ne stai svaccato sul divano a vedere il baseball o un film d’azione anche se pensi ad altro.

I volantini, infine, non esauriscono la loro funzione al godimento rilassato che si realizza nell’atto dello sfogliare: si possono utilizzare anche per pulire i vetri! E se ne collezionate alcuni esemplari un giorno potrebbero servire per ricordarvi di quando le cose costavano meno, ovvero il cambio del tasso d’inflazione.

Al quale, chissà perché, non corrisponde mai un aumento delle retribuzioni.

Poco importa, i poveri non hanno scuse: ci sarà sempre un’offerta imbattibile da trovare in un volantino.