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Fissazioni e diserzioni

Ci sono periodi in cui mi fisso. Su dettagli apparentemente di poco conto, su cose che succedono in maniera casuale, su robe storiche che non ci hanno spiegato granché bene a scuola, sulla ragione dell’esistenza di Bruno Vespa. Insomma mi fisso su tante cose e per ognuna di queste categorie e di altre potrei creare una rubrica ad hoc.

In questo caso, per questo numero, mi voglio sedere su La Panchina e fissarmi su alcune dichiarazioni che sono state fatte di recente da esponenti importanti della politica nazionale e internazionale.

In ordine cronologico.

Un ministro israeliano ha auspicato (più volte) l’uso di armi atomiche come una delle opzioni per porre fine al conflitto con i palestinesi.

Nell’ultima plenaria di Strasburgo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che l’Ue deve investire maggiormente in armi nei prossimi cinque anni, “dando priorità agli appalti congiunti nel settore della Difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale”.

Infine, l’ultima dichiarazione sulla quale mi sono fissato è quella rilasciata dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni a seguito degli spari dell’esercito israeliano sui civili palestinesi accalcati intorno ai camion degli aiuti, di tono scandalosamente ipocrita e per la quale rischio di fissarmi ulteriormente nel domandarmi Come fa questa gente a dormire la notte (altra possibile rubrica).

“Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”.

Per non restare seduti, sbalorditi e increduli, rispetto alle dichiarazioni raccapriccianti che escono fuori da questo folle valzer dei guerrafondai che dobbiamo subire quotidianamente, conviene cominciare a fissarci sulle dichiarazioni che potremmo rilasciare noi se avessimo l’opportunità di avere la fantomatica voce in capitolo che i cosiddetti partiti ad ogni tornata elettorale promettono di dare.

Una di queste dichiarazioni potrebbe essere la seguente:

“Amici, amiche, parenti, conoscenti, sconosciuti proviamo a sensibilizzare le persone con le quali entriamo in contatto a non intraprendere e a non fare intraprendere ai propri figli e alle proprie figlie carriere militari o nelle forze dell’ordine che si occupano di monopolio della forza e di repressione. Perché è bene ricordare e non dimenticare che queste, nella logica del potere e del dovere, prevedono con la benedizione della legge che non vi si oppone l’uso della forza contro gente che si trova nel giusto, che sia un popolo sotto rischio di sterminio o un gruppo di studenti che voglia manifestare il proprio dissenso. E se conoscete gente che c’è dentro e vi capita di scambiarci due parole, usatene una: diserzione.”