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Non ho mai capito la voglia di arricchire

Anzi sì. Lo ammetto, anche a me a tratti è venuta. E penso che a molta gente sia venuta anche per un solo attimo la voglia di arricchire.

D’altronde è anche comprensibile. Quanta fatica campare, alle condizioni che ci sono date.

Comprensibile quindi l’insinuarsi del desiderio di avere soldi a palate per poter fare tutto quello che con i soldi si può fare in meno tempo e per poter fare tutto quello che ci passa per la testa.

Lavorare il meno possibile e magari vivere di rendita.

Dimenticarsi dei mali del mondo e bearsi di un unico dubbio, un unico problema: cosa farci con un sacco di soldi. Per esempio nuotarci, come Paperon de’ Paperoni.

Ma anche spendere, accumulare proprietà, case, ville, macchine, barche, jet privati, sbizzarrirsi con la compravendita di esercizi commerciali, andare nei resort tredici stelle considerati paradisiaci in tutto quel mondo in cui costruire tali resort si è tradotto nello sfregio di paradisi che esistevano prima, cambiandone per sempre l’orizzonte antropologico.

Fare beneficienza, un po’ qua un po’ là, un motivo in più per essere considerati modelli da emulare.

Potersi permettere le efficientissime corsie preferenziali della sanità privata.

Le scuole di serie A, le università top, i master dei master, le carriere importanti.

I migliori avvocati, la giustizia che potrebbe essere più giusta del solito e che ci potrebbe far scansare qualche guaio con la legge (dei ricchi).

I migliori investimenti perché ovviamente potrei anche divertirmi a giocare in borsa, tanto se brucio un tot di soldi il giorno dopo si ricreano magicamente senza far nulla, con i rapporti agevolati con le banche, con i tassi di interesse, con la speculazione immobiliare, con i paradisi fiscali, con il rientro condonato dei capitali dall’estero, con polizze assicurative con le postille in minuscolo che nascondono un finanziamento di un fondo che magari frutta per la produzione e vendita di armi e quindi per omicidi e guerre.

Certo per proteggere tutte le mie ricchezze dall’eventuale istinto espropriativo di tutta quell’abnorme massa di non ricchi dovrei ricorrere a impianti di allarme e videosorveglianza, body guard, cani da guardia.

Insomma passerei tutta la vita a pensare ai soldi e a tutto quello che ci potrei fare e non potrei mai volere che mancasse la gente che lavora per me, quella che prende in affitto le mie proprietà, chi mi lava la macchina, chi mi porta a casa ciò che compro e in generale tutto quel doppio binario della vita senza il quale non avrebbe senso essere ricco, anzi non lo potrei proprio essere.

Ah, potessimo essere tutti ricchi! Lo si dice anche in siciliano Putissimu arricchiri!

Ma questo non è possibile. Perché per un ricco in più servono tanti poveri, tanta gente sfruttata, diseguaglianze diffuse, la legge ingiusta e classista.

Il ricco potrebbe anche dirvi che non vorrebbe mai essere l’altra faccia della medaglia del sistema, ma allora perché arricchirsi? Se non esistessero i poveri, non esisterebbero neanche i ricchi. E questo lo capirei di più.