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Le cose che non farei mai #1

Per festeggiare un anno de La Panchina all’interno di Sicilia Libertaria, dopo la sottorubrica delle cose che non ho mai capito, ho pensato che potrei inaugurare quella delle cose che non farei mai.

Mi assumo la responsabilità di metterlo nero su bianco e il rischio, essendo le cose della vita imprevedibili, di poter essere smentito dal cambiare idea e fare in futuro ciò che in passato non avrei mai pensato di fare.

Vediamo dunque cosa non farei mai.

Per esempio esibirmi davanti al Papa di turno o a qualche Re (potrei fare un’eccezione di fronte ai re di una partita a scacchi in un momento di stasi di una partita).

Oppure partecipare ai dibattiti di una di quelle trasmissioni di intrattenimento politico del mattino, ma neanche a quelle del pomeriggio e forse soprattutto neppure a quelle serali.

Accettare censure sulla scrittura o sulla lettura di qualche mia poesia, monologo, articolo o altro.

Ma tra le cose che in questo periodo non farei mai c’è quella di pensare di scrivere (e quindi anche di scrivere) una lettera al presidente della repubblica italiana.

A prescindere dal fatto che in nessuno dei miei mondi ideali immaginari potrebbe esistere un presidente o un direttore o un qualsiasi capo e che in ogni caso non potrebbe mai essere pagato più di un qualsiasi operaio, è pur vero che una situazione di disperazione può legittimamente far nascere un altrettanto disperato tentativo di rivolgersi a chiunque pur di provare a trovare una soluzione per un problema grave o per una drammatica emergenza.

Però a questo presidente che il 13 ottobre è intervenuto a Palermo in ottima compagnia di Salvini, Lagalla, Schifani per l’inaugurazione del molo trapezoidale del porto di Palermo che diventa “Palermo Marina yachting” con ristoranti a bordo acqua, approdi per megayacht, convention center, negozi, lago artificiale, fontana danzante, wow roba che a fronte delle periferie e dei centri periferici si commenta da sola senza ricamarci su un pizzico in più, io non scriverei mai.

A questo presidente che ha firmato e firma qualsiasi legge, a prescindere da quanto sia classista e discriminatoria, io non scriverei mai.

A questo presidente che mi sembra non faccia altro che fare discorsi pieni di retorica e mai di rottura e partecipare a pranzi, incontri, conferenze, simposi che bloccano città senza alcun risvolto umanamente rivoluzionario, io non scriverei mai.

A questo presidente che ha dichiarato che “il Medio Oriente è in fiamme a causa del vile attacco di Hamas” dimenticando 75 anni di vili azioni dello stato israeliano con la complicità degli Usa e di tanti stati europei, Italia compresa, io non scriverei mai.

E neanche gli scriverei tutto quello che ho appena scritto.