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Quella crocetta in quel quadratino

«[…] di non aver riportato condanne penali e di non aver carichi penali pendenti in corso…»

Così ripeteva a bassa voce quell’uomo che un giorno si sedette sulla panchina. Se lo ripeteva in loop e sembrava che stesse parlando da solo. Incuriosito mi avvicinai e gli chiesi:

«scusi, tutto bene?»

E lui:

«di recente ho compilato l’ennesimo modulo che riporta questo requisito fondamentale per la partecipazione a concorsi, selezioni di ogni tipo e soprattutto candidature per lavori nel settore pubblico. E ogni volta che arrivo a quel quadratino in cui dover porre quella crocetta mi trovo a fare i conti con due sensazioni destabilizzanti. Due sensazioni che si traducono in due puntuali momenti di riflessione. Innanzitutto penso a tutte quelle persone che non possono porre quella crocetta in quel quadratino e che sono penalizzate e discriminate, chissà per quale articolo del codice penale violato. Ce ne sono tante che hanno violato il codice penale per ragioni per le quali dovremmo violarlo tutti. Poi mi stupisco rispetto al fatto che il sottoscritto si possa permettere ancora il lusso di poter porre quella crocetta in quel quadratino e quasi mi sento in difetto. E che dire di quante persone di giovane età e minori che non si toglieranno mai il marchio di gente che ha avuto problemi con la legge, per reati altrettanto minori o per altri ritenuti gravi da quest’ordinamento fondato sulla sostenibilità delle diseguaglianze. E soprattutto per essere nati e cresciuti in zone delle città trascurate per varie ragioni, una delle quali coincide con l’obiettivo di allevarci la cosiddetta criminalità. Invece le sorti disumane e pseudoprogressiste della quasi totalità di colletti bianchi, imprenditori potenti, affaristi di ogni sorta e politicanti responsabili di morti e vite rovinate non incontreranno mai l’ostacolo di quella crocetta in quel quadratino e non si dovranno portare dietro l’etichetta di criminale. Al massimo qualche rogna che comunque potranno togliersi grazie a costosi avvocati e ai cavilli dell’ordinamento giudiziario, sbilanciato dalla parte dei benestanti e delle classi agiate».

Finì lui e cominciai io:

«di non aver riportato condanne penali e di non aver carichi penali pendenti in corso».

«di non aver riportato condanne penali e di non aver carichi penali pendenti in corso».

«di non aver riportato condanne penali e di non aver carichi penali pendenti in corso».